Proprio così, ora Julian Assange viene proposto come candidato al Nobel. E sapete da chi? Dalla Russia, a a parlare è proprio qualcuno dall’ufficio del presidente Medvedev, a Brussels per prendere parte a un summit Russia-Unione europea.
Intanto, questa è la lista dei 1559 siti che mirrorano Wikileaks, molti dei quali vittime di attacchi informatici: la guerra alla guerra.
La proposta della Russia è ovviamente provocatoria, fatta con evidente intento di provocare sottovoce gli USA. Possibile che, nonostante gli accordi di Lisbona, fra USA e Russia ci sia ancora un clima di “cordiale guerra fredda”? Forse la questione di Wikileaks sta smuovendo e rivelando più cose, a livello internazionale, di quelle che si pensino. Certamente, se Assange fosse davvero candidato, per gli Stati Uniti sarebbe un bel problema condannarlo a una pena molto dura, o addirittura alla pena di morte, come fosse per esempio un criminale nazista.
In ogni caso, anche se le aziende americane hanno paura di aiutare direttamente o indirettamente Wikileaks, anche attraverso le donazioni – e fra le aziende ci sono Amazon e Paypal – su Facebook e Twitter Wikileaks ancora c’è e Assange compare spesso nelle discussioni e nelle pagine, mentre diventa l’eroe di un video di animazione cinese su Heritage New Media Partners, Inc. – NMA TV. Meno male che non tutti sono allineati.