E poi si dice che l’Africa sia indietro a livello tecnologico. Sono di oggi due notizie sul Kenya, che ha il secondo numero di utenti Twitter di tutto il continente. In qualche città come Lanet (alla periferia di Nakuru, una delle capitali di provincia) il funzionario di polizia Francis Kariuki usa Twitter per informare in tempo reale 28.000 cittadini.
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Con questo lancio l’India ha mandato un messaggio a tutto il mondo che ha la capacità di disegnare, sviluppare, costruire e produrre un missile di questa portata, e ora siamo una potenza missilistica [sottinteso nucleare - nrd]. (K. V. Saraswat, direttore generale dell’Organizzazione per la Ricerca e lo Sviluppo della Difesa)
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Tweeting without Twitter. I like the sound of that.
Il famoso Doc Searls, che ho conosciuto alla conferenza Les Blogs: Blogs and Social Software di Parigi, dice che bisogna lasciare Twitter perché è diventato un’azienda e questo causa problemi.
Per esempio, lui raggiunge sempre il limite di ore di
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Non qui però, ma negli Stati Uniti, dove stanno potenziando in tutti i modi il libero wi-fi e le connessioni veloci nelle scuole elementari e medie.
“La banda larga a scuola per tutti gli studenti è una questione di diritti civili e di sviluppo economico“.
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Da qualche minuto sulla Treccani jailbreaking, “lo sbloccaggio degli iPhone per caricare nel telefono software non autorizzati dalla Apple e non scaricati da iTunes”, è entrato ufficialmente come neologismo.
Visto che ufficialmente si può fare.
Update del 3 agosto alle 7:40: se volete provarci istallate Jailbreakme 2.0, che è appena stato rilasciato. Va bene per iPhone, iPod touch e iPad e dicono sia semplicissimo da usare.
Ora, che Pasteris fosse un rompiscatole, in senso buono (direi anche ottimo), lo sapevano già tutti, ma che fosse anche malevolo non lo sapevo. Da come uno si comporta in Rete si capiscono tante cose..
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Nonostante il pessimismo di Umberto Eco, l’articolo economico di fondo del 26 aprile del Newsweek di Stefan Theil, Why Europe Will Win, spiega perché l’Europa stia lottando contro la crisi economica globale molto meglio degli USA e persino del Giappone, e la sua crescita incida molto di più sui paesi del mercato emergente – quelli del BRIC, Brasile India Russia e Cina - e anche sull’Europa orientale e sui paesi dell’OPEC, cioè quelli che esportano il petrolio e detengono i 2/3 delle riserve mondiali, che hanno grandi capacità di spesa.
Henning Kagerman, ex-CEO della SAP, la più grande azienda europea di software, afferma che in Europa piuttosto che inventare nuove tecnologie
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Di dove Antonio Cangiano, software engineer dell’IBM, direttore di Stacktrace e autore di Ruby on Rails for Microsoft Developers, dall’alto del suo Canada fa una recensione dell’iPad sia come (non) utente, sia come programmatore.
Critica, ma positiva.
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Storica sentenza della Corte Costituzionale: è legittimo favorire il software libero.
Un anno fa il Consiglio della Regione Piemonte approvava la legge n. 9 del 26 marzo 2009, che stabiliva che nella scelta dei programmi si dovessero privilegiare quelli appartenenti alla categoria del software libero e i programmi il cui codice è ispezionabile dal titolare della licenza.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha impugnato questa norma chiedendo alla Corte Costituzionale di dichiararla illegittima.
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Per una volta una notizia di sviluppo e modernità che viene dall’Africa, un progetto elaborato da un team tutto africano e con a capo una donna avvocato e blogger. Si chiama Ushahidi ed è un aggregatore su Internet, e non solo. Mi sembra una trovata geniale, e sapete che di aggregatori me ne intendo! (Via Vittorio Pasteris)
Tweet, post, mail, sms. Feriti intrappolati sotto le macerie, ospedali crollati, scuole rase al suolo. La rete è inondata di notizie che provengono da Haiti. Ma come renderle facilmente accessibili alle organizzazioni umanitarie e agevolare così i soccorsi? Una risposta arriva dall’Africa. Ushahidi, la piattaforma di crowdsourcing che permette di raccogliere informazioni dalla folla attraverso sms, tweets, mail, nata nel 2008 per raccontare le violenze post-elettorali in Kenya, e usata anche da Al Jazeera per la copertura dell’ultima guerra a Gaza, ha messo online una pagina dedicata alla crisi haitiana. In meno di 12 ore sono già stati raccolti quasi 3000 messaggi, in gran parte via Twitter.
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