Mi sembrava al liceo quando nascevano le prime radio libere: parole in libertà e divertimento, un caos divertente. Bella energia che circolava. Finalmente nessuno parlava di blog. E ho avuto modo di ammirare Neri che sa tutto di tutto, canzoni, programmi, nomi delle soubrettine e cose varie, fuma una sigaretta elettrica stupenda che non fa male, ha idee e progetti a gogò. Un vulcano di cose insieme a Ilaria Mazzarotta.
Hanno chiamato diverse persone e verso mezzanotte anche Giuseppe Genna (spiritoso, lo credevo noioso invece), che ha detto che il suo ultimo libro è sul banchi dei supermercati perché non riescono a venderlo.;)
E così mi sono resa conto che io sto tutti i giorni e tutto il giorno, sempre più stancamente, sul mio librone segreto, e non ne posso più. Se non lo consegno scoppio. Vado a stampare, infatti. Ultima lettura, quella su carta, quella dove saltano fuori ancora 2000 cose. Aiuto…!
Da stesi la prospettiva delle cose è tutta diversa. Da stesa qui sul mio letto vedo il sole che entra di traverso e mi ricorda che ‘a dda passà ‘a nuttata, i narcisi in boccio che già svettano dalla fioriera e vedo di là dal vetro, la cima dei rami delle rose della nonna Emi (che non ho avuto modo ancora di potare) che ha buttato fuori il primo gruppo di tenere foglioline rosse, la cana piccola che mi ritrovo a ogni pie’ sospinto ad altezza del mio muso per coccolarmi (pensa lei, che poi invece la coccolo io).
Ecco, una cosa che acquista un’altra prospettiva è Giuliano Ferrara. Uomo certamente intelligente, dai saldi principi e idee ferme, me lo ricordo quando era meno obeso, di sinistra, poi di centro, poi non so di centro destra, ora da solo a fare il buffone con la storia del test per la sindrome di Klinefelter, la foto dell’assegno e anche la foto delle sue pudenda, che francamente mi fa schifo anche solo sentirne parlare (l’immaginazione non ci arriva, deo gratias).
Lo ripeto: Ferrara è viscido e falso, sembra un’enorme gigantesca pantagruelica tremolante piovra pronta a schiacchiarti sotto la sua mole.