Faccio anche io la mia parte e metto la versione integrale dell’articolo sul giudice Giovanni Falcone di Sandro Viola, il giornalista che se ne è andato il 20 giugno scorso senza scusarsi o giustificarsi per quello che ha scritto. E’ stato pubblicato giovedì 9 gennaio 1992, quattro mesi prima della strage.
La cosa peggiore l’ha fatta La Repubblica, che pare che quell’articolo l’abbia rimosso.
Il principale motivo per cui l’ho pensato subito è che la ragione dell’atto sfugge. Ai miei occhi è evidente che volevano generare panico. Questa è la tattica degli psicopatici e dei terroristi.
Per il ministro dell’Interno Roberto Maroni gli incidenti avvenuti ieri a Rosarno, il Calabria, dove centinaia di immigrati hanno distrutto auto in sosta e si sono scontrati con la polizia – apparentemente per protestare contro un’aggressione contro due extracomunitari – sono dovuti all’immigrazione clandestina. (Reuters Italia)
Ma quanto siamo buoni noi! Tolleranti. Concediamo a questi uomini di lavorare per anni per 14 ore al giorno e li lasciamo vivere in capannoni dismessi senza le più elementari norme igieniche. Li trattiamo come carne da lavoro. E questo perché? Per la nostra ben nota tolleranza.
Delle due l’una: o in Italia non abbiamo bisogno di questi lavoratori illegali a bassissimo costo, e allora li rimandiamo a casa, oppure se lavorano qui devono farlo a condizioni pari degli italiani (non oso dire condizioni legali perché qui ormai di legale in Italia c’è rimasto ben poco).
Altro che tolleranza signor ministro, comodo!
E oltre al comodo, indifferenza, collusioni, contiguità, complicità con le organizzazioni transnazionali locali (leggi: mafia, camorra, ndrangheta, Sacra Corona Unita). Una classe politica che sa e tace. Un’amministrazione che sa e non fa niente.
Un video terribile dove Totò Cuffaro, ancora giovane deputato democristiano, nella maratona televisiva per commemorare Libero Grassi, accusa con violenza i giornalisti di fare giornalismo mafioso e Falcone di lanciare accuse infamanti contro “la classe migliore della Sicilia”, cioè contro la mafia.
Il 23 maggio 1992 Giovanni Falcone, con la moglie e gli agenti di scorta, è stato ucciso dalla mafia nella strage di Capaci.
Salvatore Cuffaro invece, che dal 1991 era vice presidente della Commissione regionale antimafia, ha rivestito numerose cariche istituzionali e nel 2001 è diventato governatore della Sicilia.