Spero vi faccia piacere leggere il mio ultimo, breve articolo sulla situazione politica e sociale in Nepal nel 2012-gennaio 2013 (Asia Maior 2012).
Come sapete, 10 anni di guerra civile e la rivoluzione del 2006 hanno lasciato nel paese diversi problemi gravi ancora irrisolti. Prima di tutto l’impiego e la rilocazione delle migliaia di soldati combattenti dell’esercito rivoluzionario, una situazione potenzialmente esplosiva ma parzialmente risolta durante l’anno passato.
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E’ appena uscito il 21esimo volume di Asia Maior 2011 intitolato L’Asia nel triangolo della crisi giapponese, araba ed europea, a cura di M. Torri e N. Mocci, Bologna: Emil di Odoya, 2011. Il volume copre i maggiori avvenimenti accaduti nel continente asiatico nell’anno appena trascorso.
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L’ultimo volume di Asia Maior è stato appena pubblicato con il titolo di Ripresa economica, conflitti sociali e tensioni geopolitiche in Asia, a cura di M. Torri e N. Mocci, Bologna: Odoya. Il volume esamina le principali vicende politiche, sociali ed economiche del 2010 di 18 paesi asiatici. Io tratto la Repubblica Federale Democratica del Nepal nell’articolo “Nepal, la difficile costruzione della nazione: un paese senza costituzione e un parlamento senza primo ministro”.
A breve sul sito di Asia Maior potrete leggere gratuitamente tutti i saggi.
Quello di Enrica Garzilli sul Nepal, come tutti gli anni, su quello dell’Asiatica Association.
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Che dire di Emergency che se ne va dall’Afghanistan? A parte le varie spaccature, le discussioni fra partiti e così via, utilissime per chiarirsi le idee, per la crescita della democrazia, per capirci un po’ di più della nostra politica estera, ma assai inutili, o anche dannose, per un’organizzazione umanitaria. Secondo lo statuto Emergency è una ONG/ONLUS che ha per scopo il Life support for civilian war victims, quindi ha bisogno dei patti fra la diplomazia internazionale per agire, per operare, per interagire coi locali, e ha bisogno dei fondi. Ha bisogno di appoggi ufficiali sia all’interno del paese dove è nata che nei paesi dove opera.
E’ cominciato tutto ufficialmente intorno al 30 marzo 2007, quando Strada ha dichiarato a Repubblica che “Il governo italiano è responsabile di tutto ciò
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Oggi la prima riunione della Camera Bassa del Parlamento nepalese dal 22 maggio 2002, quando re Gyanendra Bir Bikram Shah Dev lo ha sciolto. E’ formata infatti da 205 membri eletti direttamente dal popolo.
Ma sta succedendo quello che avevo già scritto nel dicembre 2005 in un articolo scritto per Asia Major: oltre un milione di persone si è riunita a Kathmandu fuori Narayanhiti chiedendo l’Assemblea costituente, una rivendicazione dei Maoisti e dei partiti più di sinistra, e sta assaltando il Palazzo, mettendo in pericolo la vita stessa del re e del suo dispotico e viziatissimo figlio, il Principe ereditario Paras.
Che ti avevo detto Gyanendra quando ancora eri potente? O lasci subito il paese o presto farai una brutta fine.
Agli inizi del 2003 ho pubblicato l’articolo “Strage a palazzo, movimento dei maoisti e crisi di governabilità in Nepal” su L’Asia prima e dopo l’11 settembre: Asia Major 2002, pubblicato dal Il Mulino. L’ho scannerizzato per il mio amico, il giornalista Michele Novaga, che mi ha gentilmente segnalato l’articolo di Bultrini su Repubblica nei commenti al post precedente Gyanendra cede il potere al popolo del Nepal, e altri giornalisti della Radio Svizzera o di Rai2 Sat, e anche di Radio Popolare, che ogni tanto mi intervistano sul Nepal.
L’articolo è stato il primo in Italia ad offrire un’analisi politica delle condizioni attuali del Nepal, una panoramica storica delle cause sociali ed economiche che hanno portato alla situazione attuale, e un’analisi geopolitica.
Capitoli: 1. Premessa 2. Massacro a Narayanhiti: la versione ufficiale e le reazioni 3. Alcuni problemi secolari: le etnie e l’accesso al potere, l’ambiente e la povertà 4. Dal processo di induizzazione del Nepal al dispotismo dei Rana 5. La fine della Ranarchia, la costituzione dello Stato indù e la divisione del potere 6. Le rivendicazioni dei maoisti 7. La “guerra del popolo” e le iniziative del governo 8. La dichiarazione dello stato di emergenza — BIBLIOGRAFIA
Questo è l’articolo: copertina, 1, 2-3, 4-5, 6-7, 8-9, 10-11, 12-13, 14-15, 16-17, 18.
Nel dicembre 2002 concludevo l’articolo scrivendo:
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