E’ con profondo dolore che ho saputo della scomparsa di Elliot Sperling, il 29 gennaio 2017, studioso del Tibet e fiero paladino della causa tibetana.
L’ho conosciuto anni fa e ho avuto modo di frequentarlo un po’ ad Harvard, dove lui insegnava Tibetan Studies.
Un uomo eccezionale per pulizia, chiarezza, dedizione alle giuste cause. Un padre fermo ma dolcissimo. Un vero americano che crede in quello che fa, you get what you see, fair and square.
Elliot Sperling amava non solo il Tibet ma Giuseppe Tucci, il primo profondo conoscitore del Tetto del Mondo, e pensava che non si potesse studiare la sua cultura senza conoscere la sua opera.
Qualche anno fa mi ha mandato un paio di testi digitalizzati per L’esploratore del Duce e poi per la versione inglese, Mussolini’s Explorer e, leggendo i miei ringraziamenti, mi ha scritto subito “Amica mia, non era necessario ma grazie”. E poi, ancora, innumeri ragguagli sulla storia del Tibet. Un uomo sempre generoso in tutto, nel lavoro come nella vita.
Con Elliot se ne è andato non solo un grande studioso ma un uomo gentile, onesto, appassionato, di quelli che ci fanno sentire orgogliosi di appartenere al genere umano.
In un teatro Arcimboldi gremito di studenti dell’università Bicocca, il 20 ottobre 2016 la città di Milano ha conferito al XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso la cittadinanza onoraria. La visita e gli insegnamenti del capo spirituale del buddhismo tibetano (che anche Tucci ha conosciuto nel 1948) è stata accompagnata dalle proteste ufficiali dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese, che in una nota diffusa dall’Ufficio Stampa ha dichiarato:
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E’ stato pubblicato il nuovo numero dell’International Journal of Tantric Studies (IJTS) vol. 8, n. 1 (22 June 2012). La rivista online è accademica e ha un comitato scientifico internazionale. E’ stata fondata da Enrica Garzilli, il direttore editoriale, agli inizi del 1995 insieme al Journal of South Asia Women Studies. Entrambe sono prodotte e distribuite dall’Asiatica Association.
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Come sapete, il XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso verrà in Europa a impartire gli insegnamenti (solo religiosi, dato che ha rinunciato al potere politico e rappresenta solo formalmente il popolo tibetano in esilio).
Il 16 al 26 maggio sarà possibile partecipare e ascoltare in webcast dal vivo i suoi insegnamenti, le conferenze e le tavole rotonde in Slovenia, Austria e Italia. Qui trovate tutti gli indirizzi dei siti.
Un po’ di spiritualità non fa male. Oltre tutto, parlerà anche della felicità, un tema che gli sta molto a cuore, anzi, che sta a cuore a tutti noi, credo. Come sapete, il buddhismo parte dall’assioma innegabile che la vita è dolore–la malattia, la vecchiaia, la morte, l’abbandono, l’unione con quello che non ci piace e il distacco da ciò che ci piace, tutto porta dolore.
Ecco, Buddha ha insegnato il modo per superarlo.
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Chi ha detto che per difendere la causa tibetana sia indispensabile manifestare, digiunare, soffrire? I Rangzen, gruppo famoso da oltre 40 anni per il repertorio del Beatles (sono stati anche invitati a incidere ad Abbey Road nel Beatles Day!), questo sabato terranno un concerto a Bergamo.
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Ieri altri due monaci si sono autoimmolati in Tibet per protestare contro le misure repressive del governo della Cina. Uno si chiama Tenpa Dargey e ha 22 anni, l’altro è Chimey Palden e ne ha 21, del monastero di Tsodun Kirti a Gyalrong. Entrambi hanno fatto quello che fanno tutti: bevono il petrolio, se ne cospargono il corpo e si danno fuoco. Ed entrambi davanti all’ufficio della prefettura cinese, il supremo organo amministrativo.
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