Dicevo lavoro, agenzie, case editrici, libri, awards. Che c’entra? E’ che ci si indigna perché un ministro dice che è più facile trovare lavoro giocando a calcetto che inviando curriculum. Ma che dice questo? O tempora o mores!
(In foto, la premiazione de L’esploratore del Duce ad Acqui Storia, 15 ottobre 2016 – io sono quella a destra del sindaco)
Ma ci si indigna con ragione per l’omissione: infatti all’università (e per esperienza mi permetto di aggiungere: pubblica e italiana) funzionano molto bene gli hotel dei congressi.
E presso due grosse e prestigiose case editrici – di cui non dico il nome per carità buddhista – si pubblica saggistica, a parte perché segnalati da amici con potere di persuasione, grazie al tuo fidanzato o amante, grosso nome che vende, che mette come condizione vincolante che il tuo shit essay (scusate il francesismo) venga pubblicato – e in poco tempo.
L’unica cosa buona è che si dà lavoro agli editor, che lavorano sulla ricerca e sui testi a testa bassa…