In Egitto crescono le proteste da parte delle donne per la legge che sta per approvare il Parlamento che permette ai mariti di avere rapporti sessuali con la moglie fino a 6 ore dopo la morte.
Lo chiamano “Sesso dell’addio” e la legge è stata ispirata da una fatwa, cioè un decreto legale emesso da un religioso islamico del Marocco l’anno scorso, che affermava che il matrimonio è valido anche dopo la morte.
Quindi, avranno pensato i ligi e attenti parlamentari in Egitto, per cui mi pare che tutte le scuse siano buone per affermare la legge islamica applicata nel modo più becero e restrittivo, se il matrimonio è valido, perché non avere rapporti matrimoniali?
L’applicazione di questa logica stringente e assurda è un altro duro colpo alla dignità delle donne, che dopo i cambiamenti politici in Egitto non è che stiano meglio, eh. Anzi, la legge che sta per essere approvata prevede che venga abolito il diritto all’istruzione per le donne e che si possano sposare dopo i 14 anni, e non 18 come adesso (quindi vengano sostanzialmente date in sposa dalla famiglia).
Non tutto è bene ciò che finisce bene. Per dirla con una vecchia frase, in Egitto per le donne probabilmente si stava meglio quando si stava peggio.