Enrica Garzilli su Il Fatto Quotidiano sul discorso che ieri ha pronunciato il segretario di Stato degli Stati Uniti Hillary Clinton nel palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, in occasione della Giornata dei Diritti Umani. Che fa eco al memorandum di Obama della mattina.
E che dà inizio a un nuovo corso nella politica estera americana: la difesa dei diritti umani di Lgbt, cioè lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, all’estero. La campagna per le presidenziali del 2012 evidentemente è già iniziata.
E ora voglio vedere come fanno gli Stati Uniti con i paesi esteri alleati in cui l’omosessualità è punita! (Questo è il memorandum di Obama, e questa la trascrizione del discorso della Clinton)
“Come essere donna o essere di una minoranza etnica razziale o religiosa, anche essere Lbgt non rende meno umani. Ecco perché i diritti dei gay sono diritti umani e i diritti umani sono i diritti dai gay. Essere gay non dovrebbe essere un crimine”. Lo storico discorso per la promozione dei diritti Lbgt (cioè di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali) è stato pronunciato dal segretario degli Stati Uniti, Hillary Clinton, al palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, in riconoscimento della Giornata mondiale dei diritti umani. Le parole della Clinton si basano sul memorandum che il presidente Barack Obama aveva pubblicato la mattina stessa “per promuovere e proteggere i diritti umani delle persone Lgbt”.
“I gay sono nati e appartengono a qualsiasi società del mondo. Sono di tutte le età, tutte le razze, tutte le fedi; sono medici e insegnanti, agricoltori e banchieri, soldati e atleti, e che lo sappiamo o no, che lo riconosciamo o no, sono la nostra famiglia, i nostri amici e i nostri vicini”. La Clinton ha anche annunciato che il governo americano ha creato un Fondo di eguaglianza globale, con uno stanziamento iniziale di 3 milioni di euro, per sostenere nel mondo le organizzazioni non governative che lavorano sui temi dell’omosessualità. “Il fondo le aiuterà a tenere un registro dei fatti in modo che possano individuare le cause da difendere, imparare a usare la legge come mezzo, amministrare i loro bilanci, addestrare il personale e associarsi con le organizzazioni delle donne e altri gruppi di diritti umani”. (continua)