Afghanistan, provincia di Helmand. I soldati britannici raccolgono 6000 $ per salvare un micio usato come palla dai bambini afghani e mandarlo in Gran Bretagna dove, si sa, gli animali sono trattati meglio dei cristiani (e dei musulmani, dei buddhisti e così via).
D’altronde, se questo sembra barbaro, lo scorso luglio una mia conoscente ha salvato un cucciolo di cane, avvolto stretto nel filo di ferro e usato come palla da alcuni ragazzotti alle Colonne di San Lorenzo, nel cuore della civilissima Milano.
Quella dell’Afghanistan sembra una cosa crudele, ma non stupitevi tanto. Fino a pochi decenni fa i bambini afghani venivano legati ai cavalli e mandati a combattere in una folle corsa dove vinceva chi arrivava primo rimanendo in sella. Anche morto.
Tutti i colpi erano permessi. Di bambini vivi ne rimanevano ben pochi ed erano piccolissimi: più sei piccolo meno pesi, meno pesi più il cavallo corre veloce. La vita, in Asia – specie in alcune zone dell’Asia – ha un altro peso e un altro valore.