Oggi ho letto sul Corriere della Sera che in Australia uno sfratto è stato notificato all’affittuario su FaceBook.
Faceva notare il buon Luca che è assurdo (parola più, parola meno), perché su FaceBook è come stare in un bar.
Ed è verissimo. In effetti mi sono spaventata quando ho messo su Google il nome di una illustre sconosciuta e ho trovato il link alla sua pagina su FaceBook: l’ho aperto in cache e ho letto tutto e visto tutto, anche se non siamo “amiche”. Ma la privacy dov’è?