Alzate il volume nel vostro computer e godetevi questa canzone e questo video con le immagini delle recenti manifestazioni in Pakistan. Immagini forti, immagini di un popolo che si è stancato del sistema militare imposto da Musharraf e che lo dimostra in piazza.
La gente insorge. Lo slogan è: Against Emergency, Insurgency! Guardate i poveri avvocati come sono stati malmenati in Pakistan — e non ditemi che qualcuno di voi ne ridacchia, fra sé e sé.
Il video è stato prodotto da una band del New Jersey di “Pakistani Americans”, che ha realizzato una versione rock di una delle poesie più famose di Faiz Ahmad Faiz (1911-1984), eminente poeta urdu, montata con immagini delle recenti manifestazioni.
Vi mando la traduzione italiana dell’amica Alessandra Consolaro, che ringrazio per la segnalazione del video:
Parla, che le tue labbra sono libere
Parla, che la lingua è ancora tua
Il tuo solido corpo è tuo
Parla, che la vita è ancora tua
Guarda: nella bottega del fabbro
Le fiamme sono alte, il ferro è incandescente
Si spalancano le bocche dei lucchetti
E ogni anello della catena si spezza
Parla, questo poco tempo è sufficiente
Prima che il corpo, la lingua muoia
Parla, che la verità è ancora viva
Parla: di’ ciò che si deve dire
Il giorno dopo essere tornato da 7 anni di esilio, il primo ministro Nawaz Sharif si registra per le elezioni del gennaio 2008 e spara a zero contro il presidente, il generale Pervez Musharraf, al contrario dell’ex primo ministro, la signora Benazir Bhutto, che ha cercato di negoziare la divisione del potere fino a che Musharraf ha imposto lo stato di emergenza, il 3 novembre scorso. Ricordiamo che Musharraf ha imposto una dittatura militare con il colpo di stato militare del 1999 e la sospensione del sistema costituzionale per ben due volte.
Ieri Musharraf ha simbolicamente consegnato il bastone del comando militare e continuerà ad essere il presidente come civile. Questo è un bell’articoletto su di lui apparso oggi in The New York Times.